Nato dall’idea di Eric Migicovsky, Beeper è il software del momento, grazie alla sua capacità di riunire in un’unica piattaforma digitale tutte le app e i servizi di messaggistica istantanea più conosciuti, usati e scaricati dagli utenti. Infatti, ad oggi, sono tantissime le app che consentono di chattare, videochiamare e chiamare amici e conoscenti, in modo privato e in tempo reale. Proprio per questo motivo, con il trascorrere degli anni e la tecnologia sempre più avanzata di cui gli smartphone sono dotati, le applicazioni di messaggistica istantanea si sono moltiplicate sempre di più. E con esse sono aumentate le notifiche e le funzionalità che l’utente è chiamato a gestire, conoscere ed organizzare.
Beeper nasce proprio per portare ordine nel cellulare e nella mente dello user, perché la sua esperienza comunicativa diventi più agevole e meno caotica. Così, dopo due anni di progettazione, Eric Migicovsky, già fondatore del marchio di smartwatch Pebble, ha sviluppato e lanciato questa nuova piattaforma digitale, basata sul protocollo open source Matrix, che consente di raggruppare, contemporaneamente e nel medesimo ambiente virtuale, fino a 15 app di messaggistica istantanea, quali: Whatsapp, Facebook Messenger, iMessage, Android Messages, Telegram, Twitter, Slack, Hangouts, Instagram, Skype, Irc, Matrix, Discord, Signal e lo stesso Beeper. Grazie a questo servizio, le conversazioni e le chiacchierate con conoscenti e amici o le chat di lavoro restano a portata di click, senza la necessità di dover premere una ad una le singole icone delle diverse applicazioni.
Al momento, Beeper è fruibile dietro al pagamento di un piccolo abbonamento, il cui costo ammonta a 10 dollari al mese, pari a circa 8 euro. Tuttavia, Beeper è ancora in fase beta, essendo stato testato dagli esperti del settore, ma ancora non disponibile in versione ufficiale; pertanto, non è possibile effettuarne il suo download dai classici app store. Infatti, per poter ottenere l’app di Migicovsky sarà necessario disporre di un invito, conseguibile unicamente in seguito alla compilazione di un form, presente sul sito ufficiale dell’app stessa. Nonostante l’utente debba seguire questa procedura per poter ottenere il software, quest’ultimo funziona su tutti i più importanti sistemi operativi, quali MacOS, iOS, Windows, Android e Linux. Inoltre, il protocollo Matrix, che è alla base di questa app, consente di realizzare dei “bridge”, dei ponti, proprio tra Beeper e le altre piattaforme di messaggistica istantanea. Ponti che permettono alle comunicazioni di assumere una bidirezionalità, muovendosi così da un mittente ad un destinatario e viceversa.
Inoltre, Beeper, al di là delle importanti funzionalità di cui gode, è riuscito a segnare un importante record, poiché è stato in grado di includere nel suo ambiente virtuale anche iMessage. Infatti, fino a questo momento, nessun software era stato capace di rendere fruibile questa app in un contesto digitale esterno a quello della Apple. Beeper è riuscito nell’intento, ma ricorrendo ad una strategia particolare. Infatti, agli utenti del software, che però usano sistemi operativi Windows, Android o Linux, viene inviato un iPhone 4s, totalmente “jailbreak”, dunque tecnicamente privo delle restrizioni software che la Apple impone e che sarà usato come ponte. Tuttavia, non è stato ancora chiarito se la fruizione dell’iPhone sia compresa o meno nell’abbonamento che l’utente già paga per l’uso di Beeper stesso. Tuttavia, qualora non si disponga del device targato Apple, l’utente dovrà necessariamente ricorrere ad un Mac personale, in versione Beeper. Questo espediente sembra non convincere pienamente il colosso di Cupertino, ma Migicovsky invita alla calma e mette le mani avanti, affermando che, tenendo conto delle esigenze comunicative degli utenti, sempre più desiderosi “di libertà nell’inviare messaggi”, si dice convinto che “sarebbe folle per Apple iniziare una battaglia contro i propri utenti”.
Ivana Notarangelo