Presentata il 21 ottobre in occasione della Festa del Cinema di Roma, “Stories of a Generation con Papa Francesco” è la nuova docuserie, prodotta per Netflix e diretta da Simona Ercolani. Si compone di diciotto storie, i cui protagonisti sono persone che hanno superato i 70 anni di età, di origine diversa tra loro, perché provenienti da 5 continenti differenti. E dietro alla telecamera ci saranno autori in erba, tutti sotto i 30 anni. Il filo rosso che unisce le diverse storie, narrazioni e voci, sarà la chiacchierata tra Papa Francesco e Don Antonio Spadaro, gesuita, giornalista, direttore de “La Civiltà Cattolica” e scrittore.
“Stories of a Generation con Papa Francesco” mette in scena un incontro intergenerazionale, costituito da quattro puntate, che ruotano intorno ad altrettanti temi esistenziali: l’amore, i sogni, la lotta, il lavoro. Temi esistenziali e domande di senso che, dall’inizio del mondo, hanno sempre caratterizzato e accompagnato l’umanità. E saranno le storie, le esperienze, i racconti di uomini e donne di religioni, razze, idee e classi sociali diverse a dipingere il quadro in cui inserire la discussione, più profonda e complessa, sulle tematiche centrali della docuserie. Una docuserie che vuole trasmettere il pensiero dell’umanità nella sua totalità ed universalità.
Nel corso della conferenza stampa di presentazione presso l’Auditorium Parco della Musica, Don Antonio Spadaro, ideatore di “Stories of a Generation con Papa Francesco”, ha raccontato: “Quando ho proposto al Papa il progetto l’ha accolto generosamente, ma mi ha posto una condizione chiara: non voleva essere il protagonista, voleva inserirsi all’interno di un dialogo, parlando della sua esperienza personale”. Il gesuita e giornalista ha spiegato come il Santo Padre fosse “rilassato e aperto durante l’intervista, che è durata oltre tre ore”. E Spadaro ha tenuto a precisare come, il fatto che questo incontro – conversazione si sia tenuto “in due momenti complicati per il suo calendario”, è stata la dimostrazione di quanto il Santo Padre tenesse alla realizzazione di questa serie. “Stories of a Generation con Papa Francesco” non ha presentato il Sommo Pontefice solo nel ruolo di pastore e padre spirituale, ma anche e soprattutto nella sua umanità, disponibile a raccontarsi, attraverso la narrazione di esperienze di vita, episodi curiosi, ricordi privati e aneddoti anche molto intimi.
Simona Ercolani, regista della docuserie, ha aggiunto: “non mancheranno prese di posizioni inedite”. Ma non ha svelato ulteriori particolari. Parafrasando proprio il Santo Padre, però, gli assoluti protagonisti di “Stories of a Generation con Papa Francesco”, sono i “santi della porta accanto”. Persone che vivono in maniera straordinaria l’ordinarietà della loro esistenza quotidiana, pronti a raccontarsi senza veli e senza timori. Il primo episodio, “Amore”, proiettato in anteprima nel corso della Festa del Cinema di Roma, vedrà protagonista la novantenne argentina Estela Barnes de Carlotto, fondatrice del movimento delle Abuelas de Plaza de Mayo. E, accanto a lei, l’italiano Vito Fiorino, il gelataio di Lampedusa, che trasse in salvo 47 naufraghi quando, nel 2013, 368 migranti persero la vita nel Mediterraneo. Sempre nel corso di questa prima puntata, ci saranno anche Carlos e Cristina Solis, coppia dell’Uruguay sposata da più di 50 anni, con una passione in comune con il Papa, quella per il tango, senza dimenticare la presenza dell’etologa Jane Goodall.
Ma una delle punte di diamante della docuserie sarà il premio Oscar Martin Scorsese, di cui Papa Francesco ha fatto menzione nel suo testo “Sharing the Wisdom of Time” (in italiano, “La Saggezza del tempo”), fonte di ispirazione per questa produzione targata Netflix. Ed è ancora Spadaro, nel corso della conferenze stampa, in risposta ad una domanda dell’Agenzia Dire, a raccontare come sia riuscito ad agganciare Scorsese e coinvolgerlo in questa docuserie: “Gli ho chiesto di prendere parte al progetto durante un pranzo a New York. Ha accettato subito, ma a un patto: alle nuove generazioni non voleva raccontare il grande regista ma la sua esperienza, i suoi fallimenti, i momenti difficili, come la malattia della moglie“. Così, il premio Oscar ha consegnato le sue confidenze alla figlia Francesca, regista ai primi esordi, che ha raccolto l’intervista inserita nella produzione. In più, la giovane di casa Scorsese ha offerto la visione dei “filmini” e delle istantanee più significative della vita di famiglia. Parlando, invece, del Santo Padre, Scorsese ha affermato come lo consideri “un grande leader mondiale, capace di dire qualcosa ascoltabile da tutto il mondo”, evidenziando come abbia fatto esperienza di un incontro con “un uomo profondamente spirituale”.
Ogni episodio si aprirà proprio con le considerazioni del Papa sui diversi temi in gioco, a cui si alterneranno i racconti dei diversi testimoni. La regista Simona Ercolani, in conclusione, ha spiegato: “Il Papa conosce le storie di ‘Stories of a Generation’, gliele abbiamo raccontate e lui le ha apprezzate. Speriamo che presto possa guardare la serie”. Ma sembra che per quest’ultimo proposito non ci sia da aspettare tanto, perché la produzione andrà in onda sulla piattaforma streaming di Netflix proprio a partire dal 25 dicembre.
Ivana Notarangelo
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