Domenica 25 settembre si svolgeranno le elezioni politiche. Ben 50.869.304 italiani, di cui 4.741.790 residenti all’estero, sono chiamati a recarsi alle urne per il rinnovo della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica, in seguito alla recente crisi di Governo e allo scioglimento anticipato delle Camere, rispetto alla data prevista per la primavera 2023. I seggi saranno aperti nella sola giornata di domenica 25 settembre, dalle ore 7.00 alle ore 23.00, e lo scrutinio avverrà immediatamente dopo la chiusura della tornata elettorale.
Ogni votante riceverà due schede, quella gialla per il Senato, quella rosa valida per la Camera dei Deputati. Sulla scheda elettorale sono presenti, racchiusi in un rettangolo, sia i nominativi dei candidati nel collegio uninominale, sia il simbolo della lista a cui il candidato è collegato, sia i candidati della stessa lista del collegio plurinominale, seguendo il rigoroso ordine di presentazione al momento della composizione delle liste. Se più liste, riunite in coalizione, sono associate ad uno stesso candidato, esse sono inserite in tanti rettangoli, quante sono le liste in appoggio, con accanto i simboli delle liste e i nominativi appartenenti alla stessa all’interno del collegio plurinominale.
Ciascun elettore potrà decidere se prendere entrambe le schede oppure una soltanto, scegliendo tra quattro diverse opzioni di voto e mettere il segno:
- sul rettangolo dov’è presente il simbolo della lista e il nome e cognome dei candidati presenti in quel collegio plurinominale. Il voto espresso sarà esteso sia al candidato prescelto, che alla lista a cui appartiene all’interno di quel preciso collegio uninominale;
- solo sul nome e cognome del candidato all’interno di un preciso collegio uninominale e, allo stesso tempo, sulle differenti liste collegate. In questo caso, il voto sarà suddiviso tra le liste presenti nella coalizione, proporzionalmente ai voti conseguiti da ogni lista all’interno del collegio uninominale assegnato, secondo le competenze dei magistrati a capo degli Uffici centrali;
- sul rettangolo dov’è stampato il nome e il cognome del candidato nel collegio uninominale e, contemporaneamente, sul rettangolo dove sono presenti sia il simbolo della lista, sia il nome e il cognome dei candidati presenti nel collegio plurinominale. In questo caso, il voto espresso sosterrà l’elezione del candidato nel collegio uninominale e, allo stesso tempo, della lista associata;
- sul simbolo di una lista e, al contempo, sulla lista dei candidati presenti all’interno del collegio plurinominale della lista stessa. In questo modo, il voto sarà esteso al candidato del collegio uninominale e, contemporaneamente, al candidato.
Questa tornata elettorale segna una sorta di svolta storica per l’Italia e le sue istituzioni. Infatti, per la prima volta dalla nascita della Repubblica, anche gli elettori di età inferiore ai 25 anni potranno votare non solo per la Camera dei Deputati, ma anche per il Senato. Ma non solo. Queste elezioni saranno ricordate anche perché, sempre per la prima volta dall’istituzione ufficiale della Repubblica, si procederà con la scelta di un numero ridotto di parlamentari, secondo quanto previsto dalla Legge Costituzionale numero 1 del 19 Ottobre 2020.
Secondo la disposizione in vigore, dunque, avranno diritto di accedere agli scranni di Montecitorio 400 deputati (8 dalla circoscrizione Estero), a fronte dei 630 eletti fino al 2018, e presso Palazzo Madama 200 senatori (4 dall’Estero), rispetto ai 315 precedenti. Per quanto riguarda la Camera dei Deputati, i ⅜ dei seggi (146) saranno assegnati con il maggioritario uninominale, per cui sarà eletto il candidato che avrà riportato il maggior numero di voti ed i restanti saranno attribuiti con il proporzionale nei 49 collegi plurinominali. I voti per il Senato, invece, saranno assegnati per i ⅜ (67 seggi) in modo uninominale, con formula maggioritaria, per cui sarà eletto il candidato che avrà fatto registrare il maggior numero di voti. I restanti 26 seggi, invece, saranno assegnati, secondo il proporzionale plurinominale, seguendo la regola dei quozienti interi e dei maggiori resti, tra le liste e le coalizioni in grado di superare la soglia di sbarramento. Per essere ammessi al voto, sarà necessario presentarsi alle urne provvisti della tessera elettorale e di un documento di identità in corso di validità.
CRONACA ROMA: RASSEGNA STAMPA
Associazione per delinquere, usura, estorsione, esercizio abusivo dell’attività finanziaria, truffa aggravata ai danni dello Stato, auto-riciclaggio e trasferimento fraudolento di beni al fine di eludere la normativa antimafia in materia di prevenzione patrimoniale. Con queste accuse i finanzieri del Comando Provinciale di Roma stanno eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare emessa gip, su richiesta della locale Direzione distrettuale Antimafia, nei confronti di nove persone. Roma, operazione ‘Terza et?’: 9 arresti per usura e riciclaggio.
In parallelo le Fiamme Gialle procedono al sequestro preventivo relativo a beni immobili e società per un valore complessivo di circa 11 milioni di euro. L’operazione – denominata ‘Terza età’ in quanto uno dei settori di reinvestimento dei proventi illeciti dell’organizzazione criminale era rappresentato dalle strutture protette per anziani – trae origine da una pregressa attività investigativa che, nel settembre 2017, aveva portato alla cattura, tra gli altri, del pregiudicato Massimo Nicoletti, figlio del noto Enrico, il cosiddetto ‘cassiere’ della Banda della Magliana.
Le attività investigative eseguite dagli specialisti del Gico del nucleo di polizia economico-finanziaria della capitale, attraverso le intercettazioni, pedinamenti, appostamenti e meticolosi accertamenti economico-patrimoniali, hanno rivelato come la famiglia Licenziato (Mario e i figli Mauro e Gianluca), coadiuvata dagli indagati Domenico Mastrosanti, Anna Maria Liguori, Danilo Del Vecchio e Elvis Hudorovich (tutti destinatari dei provvedimenti di cattura), grazie alla disponibilità di ingentissimi capitali, fossero dediti a sistematiche e abusive operazioni di finanziamento nei confronti di un’ampia platea di soggetti, per lo più imprenditori in gravi difficoltà economiche, ricorrendo in alcuni casi a violenze o minacce onde ottenere la restituzione delle somme elargite o appropriandosi coattivamente di beni dei debitori a parziale storno dei crediti vantati. I tassi medi applicati oscillavano tra il 90% ed il 180% annuo – di qui la loro natura usuraria – con punte del 570%.
Ad aggravare lo stato di sudditanza psicologica delle vittime contribuiva il profilo delinquenziale dei capi, Mario Licenziato e il figlio Mauro: entrambi di origine campana ma trapiantati nel comune di San Cesareo (in provincia di Roma), oltre ad avere collegamenti – tramite Hudorovich , detto Giovanni ‘lo zingaro’ – con esponenti del clan dei Casamonica, sono stati indicati da alcuni collaboratori di giustizia come appartenenti ovvero contigui ad ambienti della criminalità organizzata partenopea. In particolare, Licenziato padre è stato citato come organico alla Nuova Famiglia, capeggiata da Michele Zaza detto ‘u’ pazz’, storico ‘cartello di famiglie della camorra nato in contrapposizione alla Nuova camorra organizzata di Raffaele Cutolo.