Lo scorso 6 luglio 2022, alla presenza del Sindaco di Firenze, Dario Nardella, e del Ministro della Cultura, Dario Franceschini, è stata inaugurata la prima ala del Museo Nazionale dell’Italiano (Mundi), la cui sede si trova presso l’ex monastero della Santissima Concezione, all’interno del complesso di Santa Maria Novella, nel cuore del capoluogo toscano. Il progetto, esteso su una superficie di 2000 metri quadrati, per un investimento pari a 4,5 miliardi di euro, fu presentato nel dicembre 2020, in prospettiva dei festeggiamenti per i 700 anni dalla nascita di Dante Alighieri.
In Mundi è stato supportato economicamente dal Ministero della Cultura e patrocinato dall’Accademia della Crusca, dall’Accademia dei Lincei, dall’Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani, dall’Associazione per la Storia della Lingua Italiana (ASLI) e dalla Società Dante Alighieri. Le prime due sale del complesso museale ospitano pezzi di storia di grande prestigio, in grado di narrare l’evoluzione della lingua italiana fin dalle sue origini. In particolare, è possibile ammirare un’iscrizione pompeiana, che mostra il passaggio dal latino parlato al volgare; il “Placito capuano”, concesso in prestito dall’Abbazia di Montecassino e che rappresenta l’atto giuridico del 960, dove poter leggere il primo documento ufficiale scritto in italiano, conosciuto anche come “Sao ko kelle terre”; il “manoscritto Riccardiano 1035”, ad opera di Giovanni Boccaccio che, poco tempo dopo la morte di Dante Alighieri, copiò la Divina Commedia. A questi primi ed antichi documenti si aggiungono le opere provenienti dalla Biblioteca e dall’Archivio Storico dell’Accademia della Crusca, membro del comitato scientifico ed organizzativo del Mundi di Firenze. Quest’ultima ha offerto in mostra: l’originaria versione delle “Prose della volgar lingua” di Pietro Bembo, diffusa a Venezia nel 1525, che istruisce sulle regole caratteristiche del fiorentino del ‘300; la “Quarantana” dei Promessi Sposi, l’edizione integrale dell’opera di Alessandro Manzoni; una copia del “Vocabolario degli Accademici della Crusca”, manoscritto di Bastiano De’ Rossi, che lui stesso firmò e portò a Venezia per una prima stampa cartacea. Completano la collezione anche i capolavori di Francesco Petrarca, Ludovico Ariosto, Galileo Galilei, Niccolò Machiavelli, Giacomo Leopardi, Gabriele D’Annunzio, Leonardo Sciascia, fino ad arrivare a quei modelli di linguaggio, oggi in uso per scrivere sui social.
Il Museo Nazionale dell’Italiano ha come obiettivo quello di mostrare la continuità tra l’italiano, lingua di caratura internazionale e patrimonio culturale, e il latino, da cui l’italiano trae evidenti origini. Le sale del Mundi appena inaugurate sono state aperte al pubblico già da giovedì 7 luglio e saranno visitabili tutti i giorni, ad eccezione del lunedì e del martedì, dalle 10.00 alle 17.00, con ingresso da Piazza della Stazione 6.
Ivana Notarangelo
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