Apple aiuta la Silicon Valley: sussidi e finanziamenti per nuove case

Apple aiuta la Silicon Valley: sussidi e finanziamenti per nuove case

La California è il sesto stato al mondo per prodotto interno lordo, ma è spaccata a metà tra fantasia e realtà. Tutti conoscono la famosa Silicon Valley, definita la culla della tecnologia per eccellenza, che purtroppo ha visto negli ultimi anni una crescita esponenziale della povertà, che ha ormai colpito circa un quinto della popolazione. Questo è dovuto in particolare alla differenza di crescita dei salari bassi, che procedono a rallentatore, con i salari alti, che schizzano sempre più su, creando ulteriore stacco tra le due classi sociali. I ricchi diventano ancora più ricchi, ma le persone più in difficoltà economicamente parlando continuano a rimanere nelle stesse condizioni.

Una ulteriore frattura è stata causata dagli aumenti notevoli degli affitti, che, secondo alcuni studi, sono più cari del 47% rispetto alla media nazionale. È vero anche che il valore medio degli stipendi si aggira intorno ai 6mila dollari netti al mese, ma va considerato che grande influenza ce l’hanno gli stipendi più alti, come quelli di professionisti e top manager che si aggirano tra i 140 ed i 170 mila l’anno. Per fare un esempio di stipendio normale, invece, consideriamo un professore, che prende annualmente circa 60 mila. Si nota quindi come lo scarto tra i due stipendi sia particolarmente netto, e si comprende perché in media risulti invece che tutti prendano stipendi con parecchie cifre.

Come già anticipato la Silicon Valley è la culla della tecnologia, ed è per questo motivo che dei colossi tecnologici come Apple, Facebook, Microsoft, Google e Amazon hanno cercato in qualche modo di contribuire economicamente per migliorare l’emergenza abitativa nelle aree dove hanno sede. In tutto le donazioni e gli investimenti ammontano a circa 13 miliardi di dollari, definiti dal senatore Bernie Sanders un’ipocrisia. Questo perché la presenza di aziende del loro calibro ha fatto esplodere il costo della vita, emarginando tutti coloro che non fanno parte di quella realtà e che si ritrovano quindi senza la possibilità di comprarsi una casa, anche se in altri ambiti sarebbero considerati di ceto medio.

Apple il 4 novembre è passata ai fatti e ha annunciato un piano da 2,5 miliardi, che sarà speso nell’arco di due anni in vari modi: un miliardo è destinato ad un fondo d’investimento per la costruzione di case che siano economicamente abbordabili, un altro miliardo invece va ad un fondo rivolto ad aiutare con il mutuo coloro che acquistano la prima casa. “Alloggi a prezzi accessibili significano stabilità e dignità, opportunità e orgoglio. Apple si impegna a far parte della soluzione“, ha spiegato il Ceo della compagnia, Tim Cook.

Anche le altre superpotenze hanno partecipato agli aiuti economici. Facebook investirà un miliardo nel prossimo decennio, con l’obiettivo di creare circa ventimila case. Google parteciperà a sua volta con un investimento di dieci miliardi in dieci anni. la maggior parte servirà a costruire quindicimila case di diverso valore, il restante sarà invece investito per la costruzione di altre cinquemila case. Inoltre sono stati donati altri 50 milioni di dollari ad un’associazione no profit che si occupa di aiutare i senzatetto. Amazon ha, invece, partecipato con una cifra che ammonta a circa 8 miliardi, per supportare l’emergenza abitativa nell’area di Seattle, dove la compagnia ha il quartier generale. Cinque miliardi sono per i senzatetto mentre il resto serve per aiutare le famiglie con un reddito molto basso. Microsoft ha avviato un progetto da 500 milioni, 25 per aiutare i senzatetto ed i restanti per sostenere le famiglie a medio e basso reddito.

Benedetta Mancini

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