Bruno Mafrici è un esperto di diritto legale e finanziario che, insieme al suo team, opera sia in Italia che all’estero e offre vari tipi di offerte e servizi professionali. Principalmente, si occupa di consulenza finanziaria, immobiliare e di investimenti. Grazie alla sua esperienza sono state fondate le società, italiane e svizzere, Management Srl e BM Advisory SA.
Il piano transizione 5.0
È in piena fase di sviluppo da parte del Governo il Piano Transizione 5.0 e si presenta come un programma piuttosto ambizioso, con lo scopo di ampliare quello che era il precedente piano di transizione (4.0). L’orientamento è stato chiaro, si va verso una politica industriale inclusiva e orientata alla sostenibilità, all’innovazione e agli investimenti verdi.
Adolfo Urso, il Ministro delle Imprese e Made in Italy, aveva annunciato nelle scorse settimane l’intenzione di destinare almeno 4 miliardi di euro al nuovo Piano, in modo da lanciare un segnale chiaro e fare in modo di centrare l’obiettivo di sostenere la transizione ecologica e digitale delle imprese italiane. Parte di questi investimenti proviene dalla revisione dei capitoli di bilancio del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e del programma RepowerEu, ma c’è da dire che bisognerà comunque attendere il confronto che ci sarà nelle prossime settimane con la Commissione europea per avere la certezza delle risorse effettivamente disponibili.
Le parole di Bruno Mafrici
Ispirandosi ai paradigmi dell’Industria 5.0, Il Piano Transizione 5.0, che si ispira ai paradigmi dell’Industria 5.0, mette al centro dell’attenzione due fattori molto importanti: ricerca ed innovazione. Secondo Bruno Mafrici, “l’intensità delle misure di sostegno, l’ampliamento degli obiettivi e la certezza delle agevolazioni sono i tre aspetti fondamentali del nuovo Piano Transizione 5.0 promosso dal Governo“.
La certezza delle agevolazioni sarà un punto fondamentale del nuovo Piano, ed è per questo che il ministro Urso ha voluto sottolineare l’importanza di garantire alle imprese la certezza che i crediti d’imposta maturati non saranno, in alcun modo, oggetto di contestazioni o ritardi burocratici. Secondo Mafrici, “a differenza del passato non dovrebbero essere previste differenziazioni in base alle dimensioni delle imprese o alla loro collocazione territoriale“. L’Italia resta quindi in attesa del definitivo via libera da parte della Commissione Europea in merito ai finanziamenti per il Piano Transizione 5.0. L’obiettivo sarà quello di creare un ambiente favorevole agli investimenti, catalizzando il potenziale delle imprese e guidando il nostro Paese in un futuro più redditizio e, soprattutto, sostenibile, avviando una nuova fase di trasformazione digitale.
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