Cambiamenti inevitabili che hanno coinvolto il mondo dell’editoria, mettendo in luce come si stiano modificando anche i consumi culturali degli italiani. Di questo si è discusso, lo scorso 26 maggio, nel corso dell’incontro online “Il mercato del libro: dall’emergenza sanitaria a quella di sistema”. La tavola rotonda ha permesso all’Associazione Italiana Editori (AIE), con il supporto di IE – Informazioni Editoriali e Nielsen, di diffondere i dati sul settore librario nel periodo tra gennaio e aprile 2020, concentrando l’attenzione sugli effetti che la pandemia da COVID – 19 ha avuto su produzione, vendita e comportamento dei clienti nel comparto editoriale. Moderato da Sabina Minardi, giornalista de L’Espresso e arricchito dal commento di Riccardo Franco Levi, Presidente di AIE, la tavola rotonda ha offerto due diversi interventi: il primo, quello di Giovanni Peresson, Responsabile dell’ufficio studi AIE, dal titolo “I tre mesi che sconvolsero il mondo”; il secondo, curato da Simonetta Pillon, Amministratore Delegato di IE – Informazioni Editoriali, denominato “Dal cambiamento dell’offerta alla resilienza delle librerie”.
Il Presidente di AIE Riccardo Franco Levi ha evidenziato che l’emergenza sanitaria, se da un lato ha portato conseguenze nel settore editoriale, dall’altro ha messo in luce la resilienza delle librerie, oltre che gli incoraggianti segnali derivanti dal settore dell’editoria online. Levi ha sottolineato come “la perdita di reddito delle famiglie conseguente alla caduta del Pil, -8% annuo secondo le stime del governo, porterà a una riorganizzazione della spesa di cui vediamo già oggi i segnali e che, se non contrastata attraverso un forte sostegno alla domanda, potrebbe avere un impatto drammatico sul nostro settore con forti ricadute sull’occupazione”.
Nonostante le preoccupazioni, però, il periodo di isolamento ha mostrato segnali incoraggianti nel rapporto tra gli italiani e i libri. Le statistiche hanno evidenziato come una buona parte della popolazione abbia riscoperto la passione per la lettura, “mettendo le ali” al settore degli e-book. Infatti, è in questo comparto che, nel corso delle stesse settimane, si è evidenziato un incremento del 22,3% nel lancio delle novità del momento. Se il settore della vendita tradizionale ha subito qualche battuta d’arresto, quello del commercio elettronico ha invece conosciuto un momento di grazia anche nel corso del lockdown. Il successo dell’e-commerce ha toccato ogni settore, compreso quello dell’editoria. Infatti, nelle prime 16 settimane del 2020, gli store online hanno evidenziato il 47% delle vendite di libri di diverso genere, contro il 26,7% registrato nel 2019.
Oltre ad un focus sulle vendite, la tavola rotonda online ha fornito dati interessanti anche su come le librerie abbiano reagito di fronte all’emergenza sanitaria e al lockdown di questi ultimi tempi. A tal proposito, i dati affermano che le librerie sono passate da 66,2% al 45,0%, mentre rimane in equilibrio la Grande Distribuzione Organizzata, con il 7,3%. Nonostante le difficoltà, molte librerie hanno mostrato un’efficace resistenza, poiché sono riuscite a mantenere il contatto con il proprio pubblico, attraverso presentazioni e letture online e vendite con consegne a domicilio. Grazie a queste strategie, i punti vendita hanno mantenuto il 29% del fatturato, riducendo al 71% la perdita complessiva, rispetto allo stesso periodo nel 2019. Inoltre, i dati mostrati nel corso dell’incontro, hanno evidenziato come siano cambiate le abitudini di consumo e di lettura degli italiani, poiché un numero sempre maggiore di lettori si rivolge alla Rete sia per scegliere che per acquistare i libri preferiti.
Per mitigare le perdite nel fatturato nel settore librario, Levi ha invitato istituzioni ed operatori ad una fattiva collaborazione, attraverso l’erogazione di sostegni economici, quali bonus alle famiglie e acquisti delle biblioteche. Attraverso sostegni e finanziamenti si potrebbero contrastare i decrementi registrati in questi mesi di lockdown e sanare gli 8 milioni di perdita economica fatta registrare nei primi quattro mesi dalla mancata vendita delle copie di libri. Il calo delle vendite dei prodotti editoriali ha colpito in maniera diversi i differenti generi, seppur il settore dedicato ai ragazzi e quello della non fiction specialistica abbiano subito le minori conseguenze, confermandosi quali generi ricercati e appetibili dai lettori. I dati al ribasso hanno risentito sicuramente del mancato lancio delle novità del momento all’interno delle librerie, nel corso delle settimane più delicate, quelle che sono coincise con il lockdown e la conseguente chiusura dei punti vendita. Dal 16 marzo al 3 maggio, infatti, si è registrato il 66,3% in meno delle novità, che tocca il picco del 91,1% se si prendono in considerazione quelle coordinate dai grandi distributori nazionali, quali ALI, Mondadori e Messaggerie Libri. La tavola rotonda online “Il mercato del libro: dall’emergenza sanitaria a quella di sistema” è stata fruibile in diretta streaming sul sito di AIE e sulla Pagina Facebook di “Più libri più liberi”, la Fiera Nazionale della piccola e media impresa.
Ivana Notarangelo
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