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Giustizia per Lodovica Mairè Rogati: Archiviati i Procedimenti contro la Presidente di “IO NON CI STO”

Dopo anni di linciaggio mediatico e accuse infondate, la Giustizia ha fatto chiarezza: il Tribunale di Roma ha disposto l’archiviazione definitiva delle accuse mosse contro la dott.ssa Lodovica Mairè Rogati, Presidente dell’Associazione “IO NON CI STO”. Il decreto del GIP Marisa Mosetti conferma che le accuse di diffamazione e stalking sollevate dall’ex senatore Matteo Richetti erano del tutto prive di fondamento. 

Questa decisione, datata 12 gennaio 2024, rappresenta un punto fermo in una vicenda che ha esposto la Rogati a un lungo e doloroso attacco pubblico.

Parallelamente, è stato archiviato anche il caso relativo alle presunte minacce che la stessa Rogati avrebbe rivolto a una titolare di un centro estetico romano, tale Ilaria Mollaioli del centro estetico Esthetique Med Lab in via di Vigna Stelluti 166. Anche qui, il giudice ha riconosciuto l’assenza di prove concrete e ha evidenziato l’infondatezza delle accuse. Questo duplice risultato legale ribalta completamente il quadro mediatico che, per anni, ha dipinto una realtà distorta a scapito della reputazione della Rogati.

Le accuse e la realtà dei fatti

Nel 2021, l’ex senatore Matteo Richetti denunciò pubblicamente la dott.ssa Rogati per presunti comportamenti persecutori, sostenendo di essere vittima di stalking. La vicenda divenne subito oggetto di articoli e speculazioni che amplificarono le accuse senza un’adeguata verifica. Allo stesso tempo, un’estetista dichiarò falsamente di essere stata minacciata dalla Rogati, fatto del tutto inventato.

Le indagini condotte dalla Procura di Roma, infatti, hanno fatto emergere una verità ben diversa. Come riportato nel decreto di archiviazione del GIP, non sono stati trovati riscontri alle accuse né elementi che potessero collegare la Rogati ai fatti contestati. 

Il danno mediatico

La dott.ssa Rogati non ha affrontato solo un processo legale, ma anche un accanimento mediatico senza precedenti. “Questo caso dimostra come le accuse, anche se infondate, possano distruggere la reputazione di una persona in un istante,” ha dichiarato la Rogati. “È fondamentale che la Giustizia sia accompagnata da un’informazione responsabile e che rispetti il sacrosanto principio di presunzione di innocenza.

L’Associazione “IO NON CI STO” ha espresso solidarietà verso la sua Presidente, definendo quanto accaduto un “barbaro linciaggio mediatico” che non deve più ripetersi. “La nostra battaglia contro ogni forma di violenza continuerà con ancora maggiore determinazione. Nessuno deve vivere ciò che ha vissuto Lodovica,” si legge nella nota diffusa dall’Associazione.

Un monito per il futuro

La conclusione di questi procedimenti, con decreti di archiviazione netti e inoppugnabili, rappresenta un monito per l’opinione pubblica e i media. Da un lato è necessario garantire che le accuse siano valutate con rigore e basate su prove concrete, dall’altro bisogna riflettere sul potere distruttivo di una narrazione mediatica che spesso agisce senza verificare i fatti.

Mentre la Rogati si prepara a seguire le querele da lei presentate contro politici, giornalisti e altre figure pubbliche coinvolte nella diffusione di false informazioni, la vicenda si impone come un caso emblematico di abuso mediatico e mancata tutela dei diritti individuali. “Questa archiviazione non è solo una vittoria personale, ma un invito a riconsiderare il rapporto tra Giustizia, media e responsabilità sociale,” ha concluso Lodovica Mairè Rogati.

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