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Google Play Music addio, presto sostituito da YouTube Music

Google Play Music sarà dismesso entro la fine di dicembre del 2020. Così, dopo l’acquisizione di YouTube da parte del colosso di Mountain View nel lontano 2006 per una cifra pari a 1,65 miliardi di dollari, la società ha compiuto un altro passo in avanti, decidendo ora di puntare tutto su YouTube Music. Con il trascorrere degli anni, YouTube è diventato un canale di successo, in grado di apportare vantaggi economici importanti soprattutto sul versante pubblicitario. Il merito principale è stato quello di aver saputo integrare un elevato numero di servizi, tra cui proprio la funzione musicale, grazie a YouTube Music. Esso è dedicato in modo particolare a tutti quegli utenti che vogliono reperire e ascoltare musica online, funzionando in modo simile alle altre piattaforme di streaming audio. E, così, nonostante la vecchia app di Google Play Music sia ancora molto popolare, avendo raggiunto i 5 miliardi di download negli ultimi mesi, e goda di servizi tali da conferirle una certa unicità nel comparto delle app dedicate allo streaming, sarà ben presto accantonata.

Google Play Music, infatti, consente di effettuare l’upload dei file MP3, offrendo la possibilità di fruirne senza dover sottoscrivere alcuna forma di abbonamento. Attualmente, soltanto una piccola minoranza ricorre al download di questa particolare tipologia di file musicali. Così, anche per evitare di dividere eccessivamente il target di riferimento su due diverse piattaforme, Big G ha deciso di effettuare il passaggio da Play Music all’omonimo servizio targato YouTube. Passaggio che, però, avverrà in modo progressivo, evitando di creare disservizi agli utenti più fedeli. YouTube Music non è dotato di tutte le funzioni che hanno sempre caratterizzato Play e, proprio per colmare il divario, l’azienda  di Mountain View avrebbe deciso di validarle, per poi integrarle tra loro. Al fine di rendere più semplice la transizione, Google ha cercato di rendere più interattiva e pratica l’app di YouTube Music, perché diventi spendibile anche per le TV smart.

Le innovazioni non si arrestano qui. Infatti, BigG sta studiando la possibilità di ascoltare la musica in sottofondo, attraverso il canale YouTube Music, senza la necessità di tenere il video acceso, evitando di far scaricare la batteria del device e consentendo l’uso contemporaneo di altre app. Gli utenti necessiteranno di un po’ di tempo per spostare i brani da un’app all’altra, ma la procedura di passaggio è intuitiva e semplice. Infatti, l’utente dovrà accedere all’indirizzo music.youtube.com/transfer, dopo aver effettuato il login all’account Google collegato al Play Music e a tutti gli altri servizi afferenti al marchio BigG. Dopo l’accesso, l’interfaccia mette a disposizione dell’utente un comando dedicato e finalizzato all’avvio del trasferimento. Il passaggio riguarderà tutta la raccolta Play Music, includendo i brani scaricati e acquistati, le playlist e le stazioni di maggiore interesse, gli album e i brani su cui si è cliccato “Mi Piace” o “Non Mi Piace”, i dati di fatturazione dell’abbonamento a Google Play Music, convertito in quello equivalente di YouTube Music Premium o YouTube Premium, senza variazioni per le condizioni di pagamento sottoscritte in origine. L’utente non dovrà fornire informazioni sui suoi gusti, brani e generi preferiti, poiché le informazioni accumulate nel tempo da Play Music, permetteranno a Google di suggerire brani all’utente che effettua il passaggio su YouTube.

Completata la transizione, lo user potrà avere accesso alla musica da entrambe le applicazioni, almeno fino a quando Google non accantonerà in modo definitivo Play Music. La transizione da una piattaforma all’altra non avverrà in modo automatico; perciò, sarà fondamentale per gli utenti seguire in  modo preciso l’intera procedura, evitando il rischio di veder perduti tutti i brani musicali raccolti nel corso degli anni. Il processo potrebbe necessitare di qualche giorno per completarsi, poiché dipenderà dal numero di canzoni caricate gratuitamente. Infatti, agli inizi, Play Music consentiva il download di almeno 50.000 brani, senza fare alcuna distinzione di qualità o dimensione del file. Il tool non consente di scegliere quali contenuti trasferire e quali tralasciare, seguendo la logica del tutto o niente. La transizione a YouTube Music con la conseguente chiusura di Google Play Music non è certamente una novità, del resto. Infatti, il cambio della guardia era stato già annunciato già ad agosto, ma sono stati necessari diversi mesi per concretizzare e formalizzare il progetto.

Ivana Notarangelo

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