Il prossimo 28 marzo, in Russia, sarà lanciato Rossgram, una sorta di copia del social network Instagram, il cui uso è stato vietato dal Cremlino proprio lo scorso 14 marzo.
La notizia è stata ufficializzata qualche giorno fa dal creatore della piattaforma e specialista di marketing digitale, Alexander Zobov, come riportato dall’agenzia di stampa ufficiale russa TASS. Quest’ultimo ha ribadito che lo sviluppo di Rossgram era in corso da tempo, ma dal Cremlino si è deciso di accelerarne il lancio, cogliendo al volo il vuoto social che si è creato in seguito allo spegnimento di Facebook ed Instagram in terra russa. Ma Zobov non ha fornito altri particolari; infatti, non ha specificato né chi abbia finanziato il progetto, né tanto meno quale aspetto grafico accompagnerà Rossgram.
La decisione di Mosca di spegnere Instagram e Facebook è stata presa in seguito all’iniziativa messa in campo dalla piattaforma social di proprietà Meta. Quest’ultima, infatti, dall’inizio del conflitto, ha temporaneamente modificato le sue policy sull’hate speech, autorizzando l’incitamento all’odio nei confronti di Putin e del suo esercito. Da quel momento, Instagram è stato inserito nella black list del Cremlino, perché etichettato come “organizzazione estremista”. E nella lista nera sono finiti anche Twitter e la BBC che, da sempre, ospita un’edizione in lingua russa.
Con lo spegnimento dei social, il popolo russo si era affidato alle Virtual Private Network (VPN), allo scopo di aggirare la censura. Infatti, i dati del download delle VPN avevano fatto registrare picchi senza precedenti. Ma questa via di fuga ha avuto vita breve, perché Roskomnadzor, l’autorità che disciplina la rete e le telecomunicazioni, ha già dichiarato di aver chiuso oltre 20 VPN e di essere pronta ad incrementare la lista dei servizi vietati in terra russa. In questi primi giorni di vita, Rossgram sarà disponibile esclusivamente per influencer di aziende, blogger di fama, investitori e sponsor. Solo nell’aprile del 2022 l’uso dell’Instagram russo sarà aperto a tutti gli utenti del web.
Ivana Notarangelo