Il 2021 ha segnato un forte incremento per il settore dell’Internet of Things, registrando un aumento del 22% rispetto al medesimo periodo del 2020 e rilevando una spesa pari a 7,3 miliardi di euro, molto ben al di sopra della soglia pre – Covid. Infatti, nel 2019, il valore del mercato IoT si era fermato a 6,2 miliardi di euro. I dati sono emersi dalla ricerca portata avanti dall’Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano.
E, oltre ad una fotografia dello stato attuale del settore, i numeri pubblicati dallo studio hanno l’obiettivo di mettere in risalto gli ulteriori progressi che il comparto farà registrare, grazie ai 30 miliardi che il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) riserverà ai progetti futuri. Andando nello specifico delle statistiche messe a disposizione dall’Osservatorio, è possibile rilevare come, a fine 2021, fossero 37 milioni le connessioni IoT cellulari, con un incremento del 9% rispetto al 2020. 74 milioni, invece, erano le connessioni basate su altre tecnologie, con prevalenza delle reti Low Power Wide Area (LPWA). Queste sono reti poco potenti, ma in grado di connettersi a grandi distanze. E, proprio queste tecnologie, hanno raddoppiato la loro diffusione poiché, da 1 milione di collegamenti nel 2020, si è passati a 2 milioni nel corso dell’anno successivo.
La ricerca, poi, ha evidenziato che i consumatori dell’Internet of Things prediligono, per quanto riguarda i device connessi in rete, soprattutto le smart Tv, gli altoparlanti e le casse acustiche, le luci e gli elettrodomestici intelligenti, i dispositivi di sicurezza dedicati alla casa. Inoltre, lo studio portato avanti dall’Osservatorio ha riguardato anche 95 imprese di grandi dimensioni e 302 Piccole Medie Imprese italiane (PMI).
A tal proposito, è emerso che un buon 80% di queste realtà aziendali ha attivato “servizi a valore aggiunto”, il cui funzionamento si basa proprio sull’Internet of Things, per un 4% in più rispetto al 2020. E, allo stesso tempo, molti dei macchinari agricoli o delle tecnologie industriali attive all’interno delle PMI italiane sono intelligenti, poiché sfruttano il potenziale della rete e ricorrono alla lettura dei dati. A margine della ricerca e commentando i dati emersi, Giulio Salvadori, direttore dell’Osservatorio Iot ha affermato: “Il mercato si trova in una fase di grande sviluppo. Aziende, Pubbliche amministrazioni e consumatori sono sempre più interessati a gestire da remoto asset e dispositivi smart, attivandone servizi e funzionalità avanzate”.
Ivana Notarangelo