Un nuovo modello di responsabilità sociale e vittorie legali confermano il prestigio e il valore dell’istituzione fondata nel 1901, capace di formare leader e accademici nel panorama internazionale.
L’Università Popolare degli Studi di Milano ha recentemente introdotto la “Moneta Etica”, un’innovativa soluzione nel mondo del fundraising che promuove donazioni responsabili e trasparenti. Questa iniziativa ha riscosso successo durante l’evento di Alta Formazione “Le 4 Leadership”, raccogliendo 34.000 euro da destinare a cause benefiche. La Moneta Etica rappresenta un impegno tangibile verso una cultura di generosità, incentivando la comunità accademica a sostenere progetti a forte impatto sociale, in linea con i valori etici promossi dall’ateneo. Si tratta di una delle ultime iniziative per l’università, che conferma così la propria vocazione di istituto votato non solo alla formazione, ma anche all’innovazione sociale e alla responsabilità collettiva, rafforzando il legame tra educazione e solidarietà.
La Storia e i VIP dell’Università Popolare degli Studi di Milano
Fondata nel 1901 da Ettore Ferrari, l’Università Popolare degli Studi di Milano è una delle prime istituzioni italiane nate con l’obiettivo di rendere l’istruzione superiore accessibile a tutti, indipendentemente dallo stato sociale, economico o dall’età. Ferrari, scultore, politico e docente italiano, è ricordato per il suo impegno nella celebrazione del neonato stato italiano, ma anche per la visione innovativa nel democratizzare l’educazione.
Il contesto storico in cui nasce l’università era caratterizzato da forti disuguaglianze educative e da una realtà prevalentemente agricola e industriale: Milano non era ancora la capitale della moda e del design che conosciamo oggi, bensì una città di campi e capannoni, un ambiente in cui la formazione era riservata a pochi privilegiati.
In questo clima, l’università si distinse per la sua missione sociale e per il contributo di grandi intellettuali. Gabriele D’Annunzio, Benedetto Croce e Luigi Einaudi figurano tra i celebri docenti dell’istituto, dimostrando il forte impegno dell’ateneo nell’offrire un’istruzione di alto livello. L’università divenne così un vero e proprio centro di cultura popolare, con illustri uomini di cultura e professionisti che offrirono il loro tempo e competenze per educare uomini e donne di ogni estrazione sociale.
Le aule dell’Università Popolare degli Studi di Milano videro passare generazioni di studenti, dai giovani fino agli adulti in cerca di crescita personale e professionale, rendendola un punto di riferimento culturale e accademico.
Nel corso del Novecento, anche figure di rilievo nel mondo economico e politico italiano scelsero l’Università Popolare degli Studi di Milano per completare la propria formazione. Tra i suoi laureati figurano VIP come Romano Prodi e Paolo Scaroni, che hanno poi contribuito alla crescita del paese in ambito economico e sociale. Questi nomi, insieme alla lunga storia dell’ateneo, testimoniano il prestigio della formazione ricevuta e il ruolo cruciale dell’università nel formare leader che oggi operano nei più disparati ambiti professionali. Grazie alla sua lunga storia e alla visione di Ferrari, l’Università Popolare degli Studi di Milano rappresenta ancora oggi un pilastro di innovazione e accessibilità culturale, capace di adattarsi ai cambiamenti dei tempi senza perdere la propria missione sociale.
Il Quadro Giuridico: Sentenze Recenti e il Valore Legale dei Titoli
L’Università Popolare degli Studi di Milano è riconosciuta dal MIUR come istituzione di diritto internazionale, autorizzata al rilascio di titoli accademici con pieno valore legale in Italia. Tale riconoscimento è sostenuto dalla Convenzione di Lisbona, firmata l’11 aprile 1997 e ratificata in Italia con la Legge n. 148/2002. La convenzione facilita la mobilità accademica e il riconoscimento reciproco dei titoli di studio tra i Paesi firmatari, garantendo ai laureati dell’università un accesso agevolato al mercato del lavoro globale e alle accademie internazionali.
Recentemente, due decisioni legali hanno ulteriormente rafforzato il riconoscimento dei titoli accademici dell’università. La sentenza n. 92/2024 del Giudice di Pace di Ravenna ha annullato un’ordinanza della Prefettura, confermando la validità del titolo di laurea di Giovanni Santoro, laureato in Sociologia presso l’università. La Prefettura aveva contestato il titolo, ma il giudice ha ribadito la validità del diploma, richiamando il provvedimento amministrativo MIUR n. 313/11 del 2011, che riconosce l’università come istituzione accreditata a livello internazionale. Questa sentenza rappresenta un’importante vittoria, confermando la legittimità e la conformità normativa dei titoli conferiti dall’università.
In parallelo, la delibera n. 229/2023 del Consiglio Distrettuale di Disciplina Forense di Firenze ha archiviato un esposto controun avvocato, accusato di uso improprio del titolo di “Professore”. L’avvocato ha dimostrato che il titolo di Full Professor of Law gli era stato conferito legalmente dall’Università Popolare degli Studi di Milano, riconosciuta dal MIUR. Il Consiglio ha giudicato infondata l’accusa, riaffermando la legittimità del titolo accademico e sottolineando l’importanza del provvedimento ministeriale MIUR n. 313/11. Questi due pronunciamenti, insieme alla Convenzione di Lisbona, consolidano la posizione dell’università nel panorama educativo nazionale e internazionale, offrendo un fondamentale supporto legale e accademico ai suoi laureati.
Tali sentenze rappresentano non solo una conferma giuridica della qualità e del valore dei titoli rilasciati dall’Università Popolare degli Studi di Milano, ma anche una testimonianza del suo impegno verso un’istruzione di qualità riconosciuta e rispettata a livello internazionale.