Il 19 giugno 2019 gli studenti delle scuole superiori provenienti da tutta Italia hanno cominciato l’esame di maturità. Come tutti gli anni si è rotto il ghiaccio con la prima prova, il tema di italiano. Una delle novità di quest’anno, per la tipologia B, è stata la sostituzione del saggio breve e l’articolo di giornale con il testo argomentativo. Partendo da un tema generale, con l’ausilio di testimonianze e fonti storiche o letterarie, gli studenti dovevano formulare una loro opinione e argomentarla attraverso una comprensione del testo ed una produzione scritta.
Tra le tracce proposte, quella di argomento tecnico-scientifico è, di solito, la più scelta dagli studenti del liceo scientifico e degli istituti tecnici. Nel 2018 si era parlato di bioetica della clonazione, mentre quest’anno è stato proposto un brano tratto da “L’illusione della conoscenza”, saggio scritto da Steven Sloman e Philip Fernbach nel 2018. Una traccia che propone un tema decisamente non semplice ma che offre molti spunti di riflessione.
Il brano parla di un tragico episodio accaduto nel 1954 nel corso di una serie di esperimenti sugli effetti di esplosioni termonucleari, svolti in un atollo dell’Oceano Pacifico. Partendo da questo evento i due autori e scienziati cognitivi illustrano il grande paradosso del genere umano che riguarda il rapporto tra la ricerca scientifica, le innovazioni tecnologiche e la concreta applicazione di queste innovazioni. “La mente umana è, allo stesso tempo, geniale e patetica, brillante e stolta”, si legge nel testo. Con queste parole, i due autori spiegano che l’uomo è capace di fare cose straordinarie ma nonostante ciò rimane molto limitato, spesso per via dell’ignoranza. L’uomo può costruire bombe termonucleari, ma una volta costruite può innescare esplosioni, senza conoscere il loro esatto funzionamento, causando incidenti terribili come quello descritto nel testo proposto.
L’esempio della bomba nucleare è perfetto per descrivere il pensiero di Sloman e Fernbach: l’uomo non è riuscito a comprendere le proprietà di uno dei componenti della bomba e per questo motivo ha causato un’esplosione terribile. Cosa costava approfondire meglio la cosa e riprovare finché tutto non fosse stato perfetto? L’uomo, dunque, si illude di conoscere ma i fatti dimostrano tutt’altro.
I due scienziati concludono la loro riflessione dicendo che la cosa più spaventosa è che “malgrado ciò la nostra società funziona incredibilmente bene”. L’uomo, quindi, riesce a sopravvivere nonostante le carenze della propria mente perché vive in una ricca comunità di conoscenza. La sua intelligenza sta nelle persone e nelle cose che lo circondano.