Premio Zavattini: i cortometraggi premiati alla Casa del Cinema

Premio Zavattini: i cortometraggi premiati alla Casa del Cinema

Il viaggio nella memoria, attraverso la riscoperta delle proprie radici, personali e collettive. Questo il filo che unisce i tre cortometraggi vincitori del Premio Zavattini 2018/19. Si tratta di un premio rivolto a giovani film-maker professionisti e non, di età compresa tra i 18 e i 35 anni, interessati a utilizzare il cinema d’archivio ed il materiale di repertorio per realizzare cortometraggi documentari della durata massima di 15 minuti. La cerimonia di premiazione si è svolta ieri, 4 luglio, alla Casa del Cinema di Roma.

In questa edizione, la terza, una giuria di esperti composta dalla regista Susanna Nicchiarelli, dal regista e produttore Ugo Adilardi, dalla regista Elisabetta Lodoli, dal regista Roland Sejko e dal docente universitario Giovanni Spagnoletti, ha selezionato 10 progetti di cortometraggi documentari realizzati con base totale o parziale d’archivio. Ai dieci finalisti è stata data l’opportunità di partecipare gratuitamente a un percorso formativo dedicato al documentario di creazione a base d’archivio per poter approfondire e sviluppare anche il loro progetto. Al termine del percorso formativo, la giuria ha scelto i tre progetti vincitori che hanno ricevuto come premio 2mila euro ciascuno, nonché la possibilità di utilizzare il materiale di repertorio dell’ AAMOD e degli archivi Partner e vari servizi di supporto per la realizzazione dei loro film.

Nella serata del 4 luglio sono stati presentati e proiettati i tre cortometraggi vincitori di questa edizione e consegnati ai giovani autori i riconoscimenti previsti dal Premio. I corti premiati sono stati: Anche gli uomini hanno fame di Andrea Settembrini, Gabriele Licchelli e Francesco Lorusso, Domani chissà, forse di Chiara Rigione ed infine Supereroi senza superpoteri di Beatrice Baldacci. Tre cortometraggi diversi ma che trasmettono messaggi profondi. In Anche gli uomini hanno fame i tre autori hanno voluto esplorare le vite di due uomini che negli anni ‘60/ ’70 hanno dovuto abbandonare le loro terre alla ricerca di un futuro migliore. Una testimonianza di come i due personaggi hanno cambiato la loro vita, realizzata con il formato quadrato ed una colonna sonora emozionante. In Domani chissà, forse l’autrice ha voluto fare una riflessione sul tempo ispirandosi ad un documentario di Ansaldo Giannarelli del 1961 ambientato a Vallepietra, un borgo dove il tempo sembra essersi fermato. Sessant’anni dopo infatti, nulla è cambiato. Supereroi senza superpoteri, infine, è un cortometraggio autobiografico dell’autrice in cui racconta il rapporto con la madre attraverso videocassette provenienti dal suo archivio personale. Un cortometraggio tenero in cui è facile identificarsi.

Il premio Cesare Zavattini è un progetto della fondazione AAMOD (Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico) sostenuto dalla Siae e dal MiBACT, attraverso il bando “Sillumina”, dalla Regione Lazio, con la partecipazione dell’Istituto Luce Cinecittà, la collaborazione della Cineteca sarda, dell’Archivio Cinema del reale, della Scuola d’arte cinematografica Gian Maria Volonté, della Deriva film e del Media partner Radio Radicale. 

Insieme ai rappresentati degli Enti che hanno sostenuto e collaborato con l’iniziativa, alla premiazione erano presenti il Presidente della Fondazione AAMOD Vincenzo Vita, il direttore del Premio Antonio Medici e la giuria del Premio.

Eleonora Piredda

Foto: https://www.aamod.it

 

 

 

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