Non importa quale sarà il risultato finale: loro un pezzo di storia lo hanno già scritto. Le azzurre dell’Italia sono protagoniste in campo ai Mondiali femminili, ma si sono prese i primi posti anche in tv e sui social. Dopo il boom di ascolti dei primi due match e 15 mila biglietti venduti per la partita d’esordio, martedì sera per la prima volta la Nazionale di calcio femminile si è meritata la diretta tv su Rai1. A Valenciennes (Francia) si è giocata la partita contro il Brasile, e poco importa se è arrivata una sconfitta (0-1) per le ragazze di Milena Bertolini, che avevano già la qualificazione agli ottavi di finale in tasca. La partita, secondo gli ascolti tv di Sky, ha raccolto una media di 800 mila spettatori con il 3,6% di share e oltre 1 milione 740 mila contatti unici, il +13% in più rispetto all’incontro d’esordio Italia-Australia.
Questa esplosione di interesse si è manifestata anche sui social dove i profili ufficiali delle Azzurre ottengono buoni risultati. In testa l’account Instagram @azzurrefigc, aperto il 29 maggio scorso, con ben 66,2 milioni di follower, a seguire la pagina Facebook con poco più di 44 mila like e infine il profilo Twitter con 14.100 seguaci. L’ultimo match delle azzurre ha ottenuto 229 mila interazioni (di cui il 176 mila da Instagram) e dall’inizio del torneo, con 1 milione e 500 mila interazioni, i Mondiali sono l’evento sportivo trasmesso in Italia più commentato sui social, a pari merito con la Formula 1.
#Ragazzemondiali è l’hashtag che accompagna i loro post, utilizzato da tutti quelli che seguono le partite di questo Mondiale francese, compresi personaggi del mondo dello sport, della politica e dello spettacolo. Lo sponsor della Nutella non si è fatto attendere e ha sfruttato il real time marketing per entrare nel flusso comunicativo dei canali social sostenendo le azzurre con un breve spot.
Ma la storia del calcio femminile italiano parte da lontano quando nel 1933, in pieno regime fascista nacque a Milano il Gruppo femminile calcistico a cui, però, dopo poco venne vietato di manifestare interesse per questo sport. Anche all’estero le giocatrici sono dei veri e propri idoli. Basti pensare alla statunitense Alex Morgan, bomber del torneo, calciatrice americana più pagata e la prima donna ad essere finita sulla copertina del videogioco FIFA di EA Sports. C’è anche l’attaccante numero 10 Marta, la calciatrice più forte del Brasile, sei volte miglior calciatrice del Mondo, 17 reti in cinque diverse edizioni del Mondiale Fifa, uno in più del tedesco Miroslav Klose. Marta per questo Mondiale ha scelto di rimanere senza sponsor perché non riteneva sufficienti le proposte economiche arrivate, in quanto più basse rispetto ai suoi colleghi maschi. Dopo il goal all’Australia, Marta ha mostrato lo scarpino nero con i simboli blu e rosa della campagna “Go Equal” per affermare una cosa che ancora oggi si fa fatica ad accettare nel mondo del lavoro e perfino dello sport: la parità salariale tra uomini e donne. Lo slogan recita: “Pallone uguale. Campo uguale. Regole uguali. Se le donne giocano a calcio nello stesso modo degli uomini, perché non ricevono il riconoscimento che meritano? La paga che meritano? L’uguaglianza è qualcosa per cui dobbiamo lottare tutte e tutti. In realtà, siamo uguali. #GoEqual per l’uguaglianza di genere negli sport”.
Marta porta avanti la sua battaglia dal luglio 2018, schierandosi contro la disparità economica nel calcio: se lei guadagna 34mila euro l’anno perché un suo collega ne dovrebbe avere oltre 90mila? Adesso qualcosa si sta muovendo e la KNVB, la Federcalcio olandese, ha deciso che dalla Coppa del Mondo fino ai campionati europei del 2021 sarà adottata la stessa retribuzione per calciatori e calciatrici, e tra il 2021 e il 2023 la Nazionale femminile raggiungerà gli stipendi di quella maschile.
Chiara Raganelli
Foto: Twitter – AzzurreFIGC