Venerdì 11 marzo la Russia sarebbe pronta a disconnettersi dalla rete internet mondiale. A rivelare le decisioni in programma nelle segrete stanze del Cremlino è stato Nexta Tv, un canale bielorusso indipendente, distribuito soprattutto attraverso Telegram e YouTube, che ha reso noti due documenti in russo del Ministero dello Sviluppo Digitale, Comunicazione e Mass Media. I rumors sono stati confermati anche dagli hacker legati ad Anonymous.
ll web è fonte privilegiata di informazioni, oltre che un canale dove le notizie corrono veloci. Internet, però, è anche un luogo virtuale, facile bersaglio di infiltrazioni, attacchi informatici e attentati alla sicurezza digitale. Pertanto, Mosca avrebbe pianificato lo spostamento delle trasmissioni, delle connessioni ai server e l’intera organizzazione dei domini interni su una rete separata, “Rucom”, una intranet a carattere nazionale. Secondo quanto diffuso dalla da Nexta, il Ministero ha invitato le autorità russe a “verificare l’accesso degli account personali degli amministratori dei domini dei siti pubblici in rete Internet, aggiornare e (o) rendere più complessa la politica della password”, incoraggiando l’implementazione “dei fattori di autenticazione per gli utenti”.
Inoltre, riporta ancora Nexta, estrapolando i contenuti dai documenti del Ministero russo, il Cremlino sta pianificando il trasferimento “delle trasmissioni ai server di DNS localizzati sul territorio della federazione russa, la cancellazione da pagine HTML di tutti i codici Javascript scaricati da risorse estere”. E, qualora i siti siano dotati di un hosting estero, “le risorse pubbliche andranno spostate verso un hosting russo”, al fine di dirottare “tutti i siti attivi su questa intranet a un dominio <<.ru>>”.
Se il piano venisse concretamente realizzato, lo spegnimento della rete Internet da parte della Russia, rappresenterebbe il primo caso della storia. E, stando al parere dei più esperti, Mosca si starebbe preparando già dal giugno/luglio 2021 poiché, proprio in quel periodo, avrebbe già attivato test ed esperimenti in proposito. Inoltre, solo due anni prima, più precisamente nel maggio 2019, il presidente russo Vladimir Putin aveva sottoscritto un disegno di legge, con l’obiettivo di disciplinare la “sovranità su Internet” da parte della Russia.
Dal canto loro, i deputati, illustrando e motivando le iniziative prese per incrementare il controllo del potere centrale sulla rete Internet, avevano sottolineato come questo fosse necessario per contenere le strategie informatiche degli Stati Uniti, considerate “eccessivamente aggressive”. Tuttavia, nonostante le evidenze e i dati emersi dai documenti russi diffusi da Nexta, ben presto sono arrivate le smentite da parte del Ministero della Sicurezza Digitale. Rilasciando una dichiarazione all’agenzia Tass, i rappresentanti del Ministero hanno affermato che la Russia non ha alcuna intenzione di effettuare uno switch off dalla rete Internet globale. E, seppur evidenziando che “ci sono continui attacchi informatici ai siti russi dall’estero”, hanno confermato che, alla luce della situazione attuale, il Cremlino, si “sta preparando per diversi scenari”, ma ribadendo che “non ci sono piani per disconnettere Internet dall’interno”.
Ivana Notarangelo