E’ scomparsa per più di 12 ore, poi è stata rintracciata. E’ quanto accaduto alla giornalista russa Marina Ovsyannikova, famosa nelle ultime 24 ore per aver esposto un cartello contro la guerra durante una diretta televisiva sulla tv di Stato russa. Il video del suo blitz ha fatto il giro del mondo attraverso i social network, la stampa e le tv internazionali.
Fino a poche ore fa la donna era irreperibile e in molti avevano temuto il peggio. Adesso la giornalista, che secondo quanto hanno fatto sapere i suoi legali è stata rintracciata, rischia fino a dieci giorni di reclusione per il reato amministrativo di “evento pubblico non autorizzato“, in base a quanto riporta “Novaja Gazeta” che cita fonti del tribunale Ostankinskij di Mosca. La Ovsyannikova si troverebbe proprio in tribunale, e rischia anche una multa di 30 mila rubli, pari a circa 245 euro.
Marina Ovsyannikova, ieri, ha interrotto la trasmissione di informazione in onda sulla tv controllata dallo Stato, Channel 1, con un cartello con un messaggio contro la guerra in Ucraina.
Intanto questo evento ha scatenato una reazione a catena nel mondo dell’informazione russa. La giornalista e conduttrice Lilia Gildeeva del canale televisivo Ntv, rete vicina al Cremlino, secondo “Ria Novosti”, si sarebbe dimessa. “Prima me ne sono andata via” dalla Russia, “temevo che non mi avrebbero lasciata partire. Poi mi sono dimessa”, ha detto Gildeeva in un’intervista al blogger Ilya Varlamov.