Dal prossimo settembre l’Educazione Civica tornerà ad essere materia obbligatoria in tutte le scuole italiane. Pochi giorni fa è giunta l’approvazione definitiva al Senato e, con 193 sì e 38 astenuti, l’Aula di Palazzo Madama ha dato il via definitivo al ddl che ne reintroduce l’insegnamento sin dal prossimo anno scolastico.
La legge appena approvata è costituita da 12 articoli ed è il risultato del testo unificato realizzato dalla Commissione Cultura della Camera. Viene istituito l’insegnamento trasversale dell’Educazione Civica per gli alunni del primo e secondo ciclo degli istituti scolastici ed attività di sensibilizzazione per i bambini della scuola dell’infanzia. L’Educazione Civica prevede lo studio delle forme di governo per una cittadinanza attiva e partecipativa alla gestione e all’operato dello Stato.
Fu Aldo Moro nel 1958 ad introdurne l’insegnamento nelle scuole medie e superiori; una materia assegnata al professore di storia, svolta per due ore al mese e che non prevedeva alcuna forma di valutazione finale. Dall’anno scolastico 2010/2011, invece, il nome dell’insegnamento fu mutuato in “Cittadinanza e Costituzione” e comprendeva cinque argomenti: educazione ambientale, stradale, sanitaria, alimentare e Costituzione Italiana. Cittadinanza e Costituzione impegnava alunni e docenti per un’ora a settimana nell’ambito della storia e della geografia.
Dal prossimo settembre, invece, saranno 33 le ore previste per l’insegnamento dell’Educazione Civica, che comporterà anche il voto in pagella, concorrendo al calcolo della media di fine anno.
Andando nel particolare, è possibile notare come il programma da svolgere durante l’anno abbracci diversi settori e discipline:
- l’insegnamento della Costituzione, la storia dell’inno nazionale e della bandiera, delle istituzione italiane, europee ed internazionali;
- la conoscenza dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, un programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità, sottoscritto nel 2015 dai governi dei 193 paesi aderenti all’ONU;
- educazione alla cittadinanza digitale;
- l’insegnamento dei principi fondamentali del diritto, in modo particolare del diritto al lavoro;
- educazione ambientale;
- educazione alla legalità e cittadinanza attiva;
- l’insegnamento volto al rispetto e al potenziamento del patrimonio culturale e dei beni pubblici.
Accanto alla didattica e alle ore di teoria, le scuole integreranno l’insegnamento della materia con attività sul campo, al di fuori del contesto prettamente scolastico, costruendo reti ed interazioni con istituzioni, associazioni di volontariato e terzo settore. Anche i Comuni sono invitati a prendere contatto con gli istituti scolastici. In questo modo, i ragazzi potranno conoscere il funzionamento delle amministrazioni locali e degli organi che le costituiscono, apprendere la storia delle zone in cui vivono ed essere educati al corretto uso degli spazi verdi e ricreativi presenti sul territorio.
Inoltre, ogni anno, un Decreto del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (Miur) prevede l’istituzione di un concorso nazionale, al fine di dare risalto alle più lodevoli iniziative realizzate durante l’anno scolastico nell’ambito dell’Educazione Civica. Il concorso rappresenta non solo un incentivo per lo sviluppo della materia nel contesto scolastico nazionale, ma anche un premio per l’impegno profuso da ragazzi e docenti nel corso dell’anno.
La legge appena approvata, infine, prevede la nascita della “Consulta dei diritti e dei doveri del bambino e dell’adolescente digital”. La Consulta avrà sede presso il Miur, sarà convocata ogni due anni e sarà formata da insegnanti, famiglie, studenti, esperti e da un rappresentate dell’Autorità garante per l’infanzia e per l’adolescenza. Essa avrà il compito di mettere a punto le adeguate strategie per combattere il cyber bullismo.
L’approvazione della nuova legge ha raccolto il parere positivo delle istituzioni; a tal proposito, il Ministro dell’Istruzione Marco Bussetti ha parlato di “giornata storica” per la scuola, poiché “sono i valori indicati nella Costituzione a tenere unito il nostro paese”. Infine, sottolineando quanto l’Educazione Civica rappresenti un valore aggiunto per i ragazzi, il Ministro Bussetti ha affermato che, in questo modo, si tornerà “a formare cittadini responsabili e attivi e a promuovere la partecipazione piena e consapevole alla vita civica, culturale e sociale delle comunità”.
Ivana Notarangelo
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