Il rapporto con la tecnologia odierna è molto diverso al variare dell’età. I giovani e i giovanissimi sono nati e cresciuti con le nuove tecnologie, di conseguenza fanno della tecnologia il loro pane quotidiano. Salendo di qualche anno c’è una buona conoscenza, ma non è applicata a tutti i social come nel primo caso. Per quanto riguarda la terza età, invece, sono stati condotti numerosi studi che riportano dei dati alquanto bassi, dal momento che gli anziani sono nati e cresciuti per gran parte della loro vita senza conoscere lo smartphone o la rete mobile. Vediamo alcuni numeri per capire la situazione attuale in merito:
Tra gli under 30 la quota di utenti di internet supera il 90%, tra gli over 65 è invece ferma al 42%. Più dell’86% dei primi usa lo smartphone, mentre lo fa solo il 35% dei secondi (e generalmente si tratta dei primi modelli di smartphone, quelli che attualmente dai giovani potrebbero essere definiti obsoleti). Il 70,7% degli under 30 è iscritto a Facebook, contro appena il 20,9% degli over 65; il 72,5% dei giovani usa YouTube, come fa solo il 19,9% degli ultra 65enni (conoscendo, comunque, una decisa impennata se nel 2015 erano appena il 6,6%). Instagram, il social più in voga negli ultimi anni, attrae un giovane su quattro (26,1%), mentre ad usarlo sono appena l’1,3% degli over 65. Il 24% dei giovani usa Twitter, come fa soltanto il 2,6% degli anziani. Le distanze si accorciano, invece, per Linkedin, il social network dedicato al mondo del lavoro, utilizzato dal 6,8% degli under 30 e dal 2,0% degli ultra 65enni. Sono dati contenuti nel recentissimo studio condotto nell’ambito del progetto Ageing in a Networked Society secondo cui gli anziani che utilizzano “regolarmente” e “ogni giorno” i social network sono appena il 7% del totale in Italia, meno della metà rispetto ai loro omologhi europei. Nello studio, condotto su un campione di 32.000 anziani europei, l’applicazione social di gran lunga più utilizzata dagli over 65 è Whatsapp (il 52% del tempo totale passato sullo smartphone), intercettando un trend pienamente inter-generazionale.
Gli anziani non sono più indietro solo sugli argomenti visti sopra, ma è dimostrato che, sempre in Italia, solamente il 16% delle famiglie composte da soli anziani dichiara di avere accesso ad internet in casa. Quest’ultimo è un elemento rilevante anche in considerazione del fatto che gli anziani – stando ai dati Auser 2016 – navigano soprattutto attraverso il computer “di casa” (quasi il 90%) mentre solo una minoranza dichiara di utilizzare anche connessioni “mobili”, accedendo al web attraverso lo smartphone (il 25%) e il tablet (il 18%).
Ma, quali sono i vantaggi dell’essere ‘connessi’ durante la terza età?Mantenere i contatti attraverso i social è decisivo per persone che sono state costrette a limitare le proprie interazioni fisiche, a causa di patologie dolorose che hanno ridotto la mobilità. In questi casi, numerosi studi hanno dimostrato che i social sono in grado di interrompere il legame che spesso si instaura tra dolore fisico e comparsa di depressione nelle persone che vivono sole, ma che in condizioni di buona salute non avevano subito le conseguenze negative del sentirsi sole.
Benedetta Mancini
Leave a Reply