Durante la quattordicesima edizione della Festa del cinema di Roma è stato presentato in anteprima The Irishman, il nuovo e attesissimo film di Martin Scorsese. Il film, uscirà come evento il prossimo 4 novembre e rimarrà nelle sale fino al 6 novembre 2019. Successivamente, dal 27 novembre sarà disponibile su Netflix, che è anche produttore della pellicola.
The Irishman racconta l’epica saga sulla criminalità organizzata nell’America del dopoguerra: la storia è raccontata attraverso gli occhi di Frank Sheeran, “l’irlandese”, un veterano della seconda guerra mondiale, imbroglione e sicario che ha lavorato al fianco di alcune delle figure più importanti del XX secolo. La storia è incentrata su uno dei più grandi misteri irrisolti della storia statunitense, ovvero la scomparsa del leggendario sindacalista Jimmy Hoffa. The Irishman è uno straordinario viaggio attraverso i segreti del crimine organizzato, i suoi meccanismi interni, le rivalità e le connessioni con la politica tradizionale.
Martin Scorsese ha riunito in questo film un cast d’eccezione: Robert De Niro, l’attore più vicino a Scorsese, interpreta il protagonista Frank Sheeran, colui che per ben 3 ore e mezza di film racconterà la storia della sua vita divisa tra il lavoro sporco per un piccolo Boss della criminalità organizzata e la sua famiglia. Ad interpretare il piccolo Boss, capo e grande amico di Frank, è Joe Pesci mentre Jimmy Hoffa, che entra in gioco soltanto dopo un’ora e mezza di film, è Al Pacino.
In The Irishman racconta una storia realmente accaduta ed è basato sul romanzo di Charles Brandt, l’avvocato del mafioso Frank Sheeran nonché il primo a scoprire la risoluzione del mistero legato alla scomparsa di Jimmy Hoffa. Robert De Niro e Al Pacino tornano a recitare insieme per la terza volta ma questa volta in ruoli che li esalta e che sembrano creati appositamente per loro. Nel cast troviamo anche Bobby Cannavale e Harvey Keitel che interpretano rispettivamente Joe Gallo e Angelo Bruno.
Il film raccontando la storia del crimine, e degli uomini che hanno attraversato la seconda metà del Novecento, copre un arco di anni che va dagli anni ‘50 agli anni ’90. Nel corso della pellicola, dunque, si assiste ad un invecchiamento e ringiovanimento dei personaggi che è stato possibile grazie all’uso del CGI. A tal proposito Martin Scorsese, durante una conferenza stampa tenutasi dopo l’anteprima del film, al Festival di Roma, ha raccontato che: “l’utilizzo di tecnologia sperimentale come quella del CGI ha rallentato di molto la post produzione. Quando abbiamo girato il film ovviamente non potevamo vedere il risultato finale ma potevamo soltanto immaginarlo“.
Per quanto riguarda il film che è ambientato nella seconda metà del Novecento ma che comunque tratta di temi attuali. Scorsese ha spiegato: “Un film non deve essere ambientato nell’età contemporanea per essere contemporaneo. Un film può essere ambientato in qualsiasi periodo storico e trattare un tema moderno e attuale”. Impossibile, poi, non parlare del rapporto tra De Niro e Al Pacino: “Con Al Pacino non avevo mai lavorato; molto del film proviene dal rapporto che c’è tra Al Pacino e De Niro nella vita reale e questo ha favorito di molto la caratterizzazione dei personaggi”.
Uno dei temi di The Irishman è quello dell’immortalità e della vita che scorre… ma ciò che ci viene mostrato è quanto profondo ed indissolubile si il rapporto tra Frank e il suo Boss, un rapporto di fiducia che va oltre la morte. Frank ha cambiato moglie, è diventato il nemico principale di sua figlia, ha tradito i suoi soci ma il suo legame con il Boss vale più di ogni cosa.
Eleonora Piredda
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