I metadati potrebbero “tradire” il presidente russo Vladimir Putin. Secondo quanto riporta il “Guardian”, il video pubblicato per annunciare l’inizio di un’operazione militare in Ucraina era probabilmente già stato registrato. Secondo alcuni esperti che avrebbero analizzato i metadati, Putin avrebbe registrato il video lo scorso lunedì e sarebbe stato caricato sul sito del Cremlino il 21 febbraio.
A confermare questa teoria anche il giornale russo “Novaja Gazeta”, testata per la quale scriveva anche la giornalista Anna Politkovskaja uccisa a Mosca nel 2006, e da sempre voce critica nei confronti del presidente Putin. Proprio “Novaja Gazeta” ha scritto di aver scoperto, tramite i metadati del file, che il video sarebbe stato creato e caricato sul sito del Cremlino alle 19 di lunedì 21 febbraio, giorno in cui la Russia ha riconosciuto le repubbliche ribelli del Donbass.
Secondo Aric Toler del gruppo investigativo “Bellingcat” e alcuni giornalisti russi, però, è possibile che “Novaja Gazeta” abbia scaricato i dati da un file sbagliato, e che il video sia stato caricato sul sito del Cremlino nella tarda serata di mercoledì 23 febbraio.
Non è la prima volta che sospetti su manomissioni e video compromessi sono protagonisti della crisi tra Ucraina e Russia. Una serie di filmati degli ultimi giorni, che proverebbero gli attacchi dell’esercito ucraino contro le province separatiste di Donetsk e Luhansk, sarebbero stati alterati. A riferirlo è stato il quotidiano “Nikkei” che li ha analizzati con “Bellingcast”. Secondo “Nikkei” nel video della presunta distruzione di un trasporto truppe corazzato dell’esercito ucraino, che avrebbe sconfinato nelle due autoproclamate repubbliche, il mezzo ripreso, che sembra un BTR-70M, non è normalmente in dotazione alle forze di Kiev. L’analisi dei metadati di altri video diffusi da gruppi separatisti pro-russi, secondo “Nikkei”, infine, dimostrerebbe che le immagini sarebbero state girate in precedenza.