William Shatner, più conosciuto come il ruolo del capitano Kirk nella celebre saga “Star Trek”, volerà davvero nello spazio. Sarà lui, infatti, la prossima guest – star del volo in orbita, in programma per la navicella “New Shepard”, il prossimo 12 ottobre. L’annuncio ufficiale è arrivato proprio dalla “Blue Origin“, di proprietà del magnate Jeff Bezos, proprietario di Amazon.
Accanto a William Shatner, saliranno a bordo il co-fondatore di Planet Labs, Chris Boshuizen e il co-fondatore di Meditata, Glen de Vries. E, con questo viaggio nello spazio, William Shatner, 90 anni, sarà la persona più avanti negli anni a viaggiare in orbita, superando l’attuale record stabilito da Wally Funk. Quest’ultimo, 82 anni, aveva partecipato alla missione di Blue Origin, quando Bezos aveva deciso di diffondere tra il grande pubblico le attività legate al suo brand. Dal canto suo, William Shatner aveva espresso il desiderio di viaggiare nello spazio e di provare un’esperienza all’interno di una navicella. Pertanto, durante la primavera del 2020, mentre la Nasa stava preparando il lancio in orbita di un veicolo spaziale americano con la presenza di un equipaggio e decollato direttamente dal suolo statunitense, Shatner si era detto propenso ad un viaggio. E, scherzando, affermò di avere già la tuta pronta alla partenza.
Solo due mesi dopo, ancora Shatner, durante il Comic-Con di San Diego, lasciò trapelare che ben presto avrebbe concretizzato il suo proposito, anticipando l’ipotesi di un’avventura nello spazio con Blue Origin. Ricevuta con certezza l’ufficialità della sua avventura al fianco di Bezos e del resto della squadra, Shatner, che vanta un’attività social molto frizzante, dal suo profilo Twitter ha cinguettato: “Sì, è vero; Sarò un uomo razzo!”. E, twittando ancora con entusiasmo, ha continuato: “Ho sentito parlare di spazio per molto tempo ormai. Sto cogliendo l’occasione per vederlo di persona. Che miracolo”.
Blue Origin non ha rivelato al pubblico quanto costi un giro sulla navicella New Shepard. Nel corso della prima missione e durante un’asta, Blue Origin fissò come costo del viaggio 28 milioni di dollari. Ma vincitore dell’asta declinò l’invito e non si unì al lancio. In occasione di questo primo viaggio nello spazio, l’azienda di Bezos aveva stilato anche un elenco di requisiti di cui avrebbero dovuto godere i partecipanti al lancio. Requisiti che includevano severe norme restrittive in relazione all’altezza e al peso, imponendo peraltro ai partecipanti una buona forma atletica ed un’adeguata agilità. Infatti, i membri dell’equipaggio avrebbero dovuto avere la capacità di salire sette rampe di scale in 90 secondi e rimanere in un sedile reclinabile per almeno 90 minuti.
Era il 20 luglio e, dopo 15 viaggi in solitaria per la New Shepard, Blue Origin lanciò la prima missione spaziale con equipaggio umano, che includeva Jeff Bezos, suo fratello Mark, l’ex pilota collaudatore Wally Funk, e il primo cliente di Blue Origin, l’olandese Oliver Daemen. Il volo ebbe una durata di 11 minuti, la navicella toccò una velocità massima di circa 3.700 km/h e 107 chilometri di altitudine. Tre mesi dopo, il 12 ottobre, alle 8.30 ora locale, le 12.30 in Italia, Bezos volerà nello spazio per il secondo volo “umano” della sua navicella insieme al volto di punta di Star Trek. E, se da un lato Shepard coronerà il sogno di andare realmente nello spazio dopo aver prestato a lungo il volto al comandante della fantasiosa navicella spaziale “Enterprise NCC – 1701 – A”, dall’altro Bezos avrà un’occasione in più per promuovere la sua attività di “turismo spaziale”. E lanciare il guanto di sfida ad Elon Musk, suo concorrente numero uno per la conquista dello spazio.
Ivana Notarangelo
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